Consigli utili e rimedi naturali per il benessere
sabato 15 settembre 2012 Condividi su Facebook
Alcune avvertenze e controindicazioni sull’uso della fitoterapia
Sarebbe opportuno, prima di preparare un decotto, un infuso o quant’altro, controllare le controindicazioni connesse ad ogni pianta. L’aglio, per esempio, è controindicato per chi ha la pressione bassa, mentre chi soffre di gotta e litiasi dovrebbe evitare l’acetosella. L’altea non deve essere mai preparata in recipienti di ferro, l’arnica non deve essere usata da chi soffre di malattie renali e l’assenzio deve essere utilizzato solo per brevi periodi. La radice di asparago è da evitare quando si soffre di disturbi della vescica urinaria, mentre il biancospino e la borsa del pastore sono controindicati per chi è affetto da bassa pressione arteriosa.
Le donne in gravidanza non devono utilizzare la camomilla, il prezzemolo, il rosmarino, la ruta, la salvia né il ginepro o il finocchio. I sofferenti di stomaco e reni non devono usare il cardo santo, mentre la centaurea minore può irritare l’apparato digerente se impiegato in dosi eccessive. I soggetti affetti da gastroenteriti e malattie renali devono evitare il coriandolo, mentre chi soffre di stomaco e digestione difficile non dovrebbe utilizzare la cipolla. La dulcamara, l’edera , l’equiseto, la felce maschio, la genziana ed il genepi sono da utilizzare rispettando scrupolosamente le dosi ed evitando l’assunzione di alcol.
L’issopo è controindicato per chi soffre di malattie nervose, il lichene d’Islanda per chi soffre di ulcera ed il pino per chi soffre di malattie renali. Si deve evitare di bollire l’olmaria. Per la saponaria occorre rispettare le dosi e utilizzare immediatamente i preparati.
La sena è controindicata per le donne in gravidanza e allattamento, ma anche per gli affetti da emorroidi, enteriti, crampi intestinali. I soggetti a bassa pressione arteriosa non devono assumere preparati di valeriana, mentre il vischio va dosato con attenzione e mai utilizzato in decotti.
